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Se i programmatori si incontrano... Anche quest'anno, come tutti gli anni, a fine novembre e precisamente sabato 30 Novembre 1996, si è tenuta a Milano la sesta edizione dell'Incontro dei Programmatori Italiani su Amiga.

IPISA '96

di Giuseppe Ligorio (gligorio.aica@iol.it)

Dobbiamo dire che per certi versi è stato un successone, ben 405 iscritti erano infatti quest'anno ad IPISA; in realtà i partecipanti "attivi" erano inferiori di numero (tra 200 e 300), questo perché molta gente si è iscritta per avere gli atti del convegno e comunque per sostenere l'organizzazione di IPISA; il numero dei partecipanti è andato aumentando esponenzialmente di anno in anno e si prevede l'anno prossimo un incremento tale, tanto da costringere gli organizzatori a trovare una sala più grande. Oltre agli atti cartacei ed al CD-ROM di Ipisa, ci sono state interessanti sorprese; infatti sono stati distribuiti ad ogni partecipante il Personal Suite v6.4 completo e The Kara Collection ed a questo bisogna essere grati alla Cloanto; era inoltre presente il White Paper del Java, un libretto di 94 pagine sulle caratteristiche e innovazioni del Java, gentilemente donato dalla Sun Microsystems. La conferenza si è aperta con un piccolo divertente monologo ad opera di zio "Vic" sull'attuale mondo dell'informatica e dei PC. La presentazione del primo argomento è avvenuto ad opera di Leonardi e Pochini sull'argomento di Voxel Space; Leonardi e Pochini fanno infatti parte di un gruppo che ha realizzato un gioco di simulazione di elicottero basato su questo potente algoritmo 3D; il Voxel Space infatti è un algoritmo sviluppato da NovaLogic, un'importante società porduttrice di giochi, che lo ha ideato per realizzari simulatori di notevole realismo e velocità; purtroppo tale società non opera attualmente su Amiga, comunque i suoi prodotti sono noti a tutti data la loro qualità e Comanche (simulatore di elicotteri) è un esimio rappresentante dei giochi che utilizzano la tecnica Voxel. E' stato descritto brevemente l'implementazione dell'algoritmo Voxel; questo algoritmo consiste nell'utilizzare un texture-mapping "speciale"; infatti oltre ai 3 valori R, G, B del colore del punto della mappa è memorizzato anche un quarto valore: l'altezza effettiva del punto nello spazio; quindi viene disegnato un piano ad altezza 0 con questa texture, e come variante il punto viene tracciato all'altezza indicata nella mappa; naturalmente questo algoritmo comporta una serie di limitazioni, non è possibile rotare sull'asse x (quello dell'orizzonte, per simulare inclinazioni della vista), ma è possibile simulare tale rotazione per piccole angolature mediante una traslazione; ed anche le rotazioni intorno a z (l'asse di vista, per simulare il rollio) sono difficili, anche qui è possibile simularle mediante operazione di share (una specie di stiramento) sull'y dell'immagine finita, ma naturalmente solo per pochi gradi; in realtà, ma questo lo aggiungiamo noi, è possibile ottenere una rotazione quasi perfetta se dopo lo Share Y si fa seguire uno Share X dell'immagine. Comunque tutte queste limitazioni sono tollerabili per un simulatore di elicottero e quindi tale tecnica va benissimo e rende con una qualità eccellente. Il secondo intervento della mattinata è stato tenuto da Vittorio Ferrari su Vega un programma per la produzione di avventure grafiche. Il sig. Ferrari ha infatti iniziato l'intervento con una breve panoramica sulle avventure grafiche (dove LucasArts ha una certa predominanza), sul loro successo e sul loro connubbio con Amiga; è stato fatto quindi presente come si senta la mancanza in quest'ultimo periodo per Amiga, di nuove avventure di alta qualità ed è per questo che l'autore ha realizzato Vega; purtroppo non abbiamo potuto vedere molto di questo programma, in quanto l'autore non vuole pubblicarlo perché lo utilizzerà come sistema proprietario per la creazione di nuove avventure; da quel che abbiamo potuto vedere è fatto abbastanza bene, infatti prevede grafica a 256 colori con animazioni a 50 frames per secondo; l'interazione con gli oggetti del mondo e con il mondo stesso sembre essere organizzata ottimamente e con tutti i particolari e dettagli presenti in un'avventura ben realizzata; a livello tecnico l'autore ha portato come esempio la ricerca automatica del percorso (cioè l'algoritmo che calcola automaticamente come far muovere l'omino nel momento in cui si clicca in un punto bersaglio), nodo centrale dell'interazione per le avventure. Il terzo intervento della mattinata ha riguardato AmyResource, un CD periodico totalmente dedicato ad Amiga di cui potete aver già visto il numero 0; il CD è di notevole fattura e contiene molti programmi, immagini, moduli interessanti e tanto altro; sul numero 1 infatti è presente la nuova e inedita versione completa del linguaggio E e svariati altri prodotti. L'intervento tenuto da Luca Danelon (principale fautore del prodotto) si è incentrato sulle problematiche di realizzazione del CD e depliant di accompagnamento, tutto totalmente creato con Amiga. Il penultimo intervento della mattinata è stato tenuto da Fabio Rotondo su DOOPSI un sistema di sviluppo di avventure grafiche; diciamo un prodotto parallelo a Vega, salvo che questo è previsto per la pubblicazione e quindi potranno utilizzarlo tutti gli utenti per la realizzazione di nuove avventure grafiche. Il sistema è completamente basato su programmazione orientata agli oggetti (da qui il nome), che quindi rende la simulazione del mondo e dei personaggi molto efficiente e veloce, grazie a oggetti e metodi che interagiscono tra loro; anche questo sistema sembra fornire buoni standard qualitativi, grafica a 256 colori, velocità a 50 frames per secondo, animazioni sullo sfondo, musica, effetti sonori, interazione tra personaggi ecc.; una versione quasi completa del prodotto è presente sul CD di IPISA, ma presto sarà disponibile la versione ultimata; il sistema si compone da diversi editor (per la creazione degli oggetti, creazione e gestione dei dialoghi, percorsi, animazioni ecc... ) e da un player che utilizzando i dati prodotti dai vari editor esegue in tempo reale l'avventura. L'ultimo intervento della mattinata, un po' accorciato a causa di alcuni ritardi per l'inizio del convegno, è stato tenuto da Michele Battilana, presidente della Cloanto, che come l'anno scorso ha offerto riflessioni e dati sul mercato informatico di Amiga e non; in particolare ci hanno colpito le constatazioni del mercato italiano, almeno dal punto di vista della Cloanto, la quale vende quasi la metà del suo prodotto in Germania e solo il 2% in Italia (siamo addirittura dietro alla Polonia con il 3%); questo non è un buon sintomo del mercato italiano di Amiga e che conferma l'idea che Amiga in Italia è stata spinta in buona parte dal gioco, e che la pirateria continua ad essere diffusa; pero gli amighisti rimasti credono molto nella loro macchina, tanto da aumentare rispetto all'anno scorso gli investimenti finanziari su Amiga. Con questo intervento si è conclusa la mattinata di IPISA ed è iniziata la pausa del convegno per permettere agli intervenuti di rifocillarsi presso la mensa universitaria adiacente alla sala convegni.

Dopo pranzo

Il pomeriggio è ripreso con un breve intervento tenuto da Sergio Ruocco a nome del comitato organizzatore di IPISA, che faceva il punto sui risultati del convegno presente, degli anni passati e sulla direzione futura. Ruocco ha infatti sottolineato il continuo successo del convegno e la grande presenza, soprattutto quest'anno di molti interventi, anche internazionali, che non riguardavano solo Amiga; ed è per questo che IPISA dall'anno prossimo verrà inquadrata come Incontro Programmatori Internazionali per Sistemi Alternativi. L'intervento successivo è stato tenuto da Marco Zandonadi riguardo a Java; si è infatti parlato dell'ingresso nel mondo informatico di questo nuovo grande linguaggio di programmazione, del perché sul suo successo, delle sue caratteristiche innovative; si è discusso anche dei motivi per cui tale linguaggio è riuscito a diffondersi Microsoft permettendo; il resto potete impararlo seguendo il nostro corso. Il terzo intervento del pomeriggio, forse quello più atteso, è stato tenuto da i rappresentanti della Be Inc. Europa; il prodotto presentato era il nuovo computer Be-Box con sistema operativo BeOs, quello che è stato definito da taluni il nuovo Amiga; da quello che abbiamo potuto osservare, forse non è il nuovo Amiga, ma sicuramente è una macchina molto interessante, innovativa e soprattutto ad un prezzo per nulla malvagio; la macchina Be-Box è costituita da doppio processore (uno dei motti dell Be-Inc è infatti: "un solo processore per persona non è sufficiente") PowerPC 603 (o 603e) a 66 o 133 MHz, ed è possibile anche aumentarne il numero; utilizzo di slot PCI e ISA; una serie di interfaccie parallele, seriali, audio, MIDI ecc...; ma le parole non sono abbastanza per descrivere la potenza di questa macchina; solo vedere due insiemi di Mandelbrot calcolati insieme, praticamente in maniera istantanea a zoom illimitati come ci è capitato, può rendere l'idea. Ma questo non è tutto, infatti il sistema operativo BeOs (che è portabile presso altre piattaforme PowerPC, anzi la Be-Inc ha annunciato che è in preparazione una versione per PowerMac; d'altra parte sarà possibile utilizzare Windows NT con Be-Box in modo da rendere accessibile gran parte del software, per ora disponibile solo per sistemi PC-Windows) non è da meno; si tratta di un sistema completamente orientato agli oggetti, che comprende al suo interno funzioni per la gestione dell'interfaccia, di immagini, animazioni, e cosa interessante prevede già da sistema la gestione di basi di dati; per non parlare poi della libreria di funzioni 3D; tanto per rendere l'idea sulla potenza di un sistema orientato agli oggetti come questo, il rappresentante della Be-Inc ha collegato gli slider di due applicazioni separate (uno che indicava la posizione in un animazione, l'altro la posizione di una riproduzione musicale) permettendo di interagire tra di loro, in modo da far partire uno in maniera automatica quando si attiva l'altro (ed anche con i tempi precisati dall'utente). Il prezzo allo sviluppatore (quindi compreso di kit di sviluppo) è di 1500$ per il Dual-66 MHz, 16 Mb RAM, hard disk 1 GB, SVGA 2MB, e di lire 3000$ come sopra ma con Dual-133 MHz e 32 Mb RAM; staremo a vedere, se questo piccolo gioiello potrà un giorno darci le stesse soddisfazioni del nostro grande Amiga. L'intervento successivo ha riguardato Linux ed è stato tenuto da Carlo Daffara; Daffara ha decantato le lodi del noto porting di Unix per Amiga (ma anche per altri sistemi) ed ha sottilineato come nonostante il mercato, un simile sistema operativo riesca a diffondersi pressocché su tutte le piattaforme, anche molto differenti tra loro, questo perché si inserisce trasversalmente sul mercato. Le grandi potenzialità di Unix le conosciamo tutti e sono accessibili anche ad Amiga grazie a Linux ed al NetBSD, altro grande porting del noto sistema per Amiga (potrete trovare Linux e NetBSD pronti da installare sul CD di IPISA '96). A questo punto è arrivato il momento dell'intervento di Paolo Canali, che come al solito ci ha parlato di problematiche sull'hardware; il suo discorso di quest'anno si è incentrato sui problemi e costi di produzione dell'hardware e su quale direzione questi sta prendendo; il Canali ci ha infatti illuminati sul fatto che con le produzioni dei prossimi anni si aumenteranno notevolmente le capacità dei processori (si passerà dagli attuali 5 milioni di transistor a 100 milioni in breve tempo) rendendo così meno importante la problematica software (lasciateci dissentire per un attimo su questo ragionamento, non solo perché così la Microsoft ne uscirebbe indenne, ma anche perché noi programmatori sappiamo benissimo che la difficoltà nella creazione del software non diminuiranno anzi, per molte cose stiamo aspettando che i processori migliorino prima di utilizzare algoritmi che altrimenti non potrebbero essere usati; quindi la creatività nella programmazione sarà sempre un elemento importante; pensate infatti al personal computer che con un buon algoritmo riesce a battere il super mini-computer con un algoritmo peggiore, questo naturalmente calcoli alla mano; è un po' la riedizione informatica della favola sulla tartaruga e la lepre). Il vero problema nella produzione dell'hardware non è quindi dato dalla complessità dello stesso, ma dalla sua produzione in massa; sviluppare infatti un hardware più complesso, ma che preveda una grande diffusione, costa meno; infatti molte ditte produttrici di chip permettono oramai a chiunque di poter realizzare un proprio chip custom, con l'utilizzo di core già pronti (come un 486) molto complessi, che vengono prodotti in grande quantità; è ovvio quindi che il futuro si orienterà verso l'utilizzo di prodotti promiscui ma che assicurano un beneficio economico.

Operazione Tempesta

Come penultimo intervento della giornata abbiamo la Haage e Partner dalla Germania e precisamente Jurgen Haage che mostra la nuova versione del nuovo pacchetto di sviluppo per Amiga: Storm C/C++ 2.0 (potete trovare una recensione più che esauriente su questo numero); lo Storm C/C++ è attualmente il miglior compilatore presente sul mercato, ma anche facendo i confronti con vecchie glorie dello sviluppo per Amiga, quali il Lattice SAS, non risulta da meno; con la seconda versione del prodotto si migliora notevolmente il codice compilato e si riconfermano naturalmente le grandi e uniche qualità quali l'ambiente integrato ed il debugger; attualmente in lavoro per future versioni del compilatore (ma che noi abbiamo visto ad IPISA) è la possibilità di compilare per PowerPC; questa nuova feature è già quasi pronta, ed infatti abbiamo osservato un demo di Mandelbrot a velocità stupefacenti utilizzando una scheda Cyberstorm della nuova serie prodotta da Phase 5 con Power PC on board; naturalmente la velocità era esorbitante; la scheda è stata gentilmente fornita da Ferruccio Zamuner di CATMU che è anche l'importatore dei prodotti della Haage e Partner. Tra i progetti della Haage e Partner vi è quindi la realizzazione di un futuro compilatore che preveda oltre alla compilazione per Power PC anche all'assemblamento/disassemblamento ed ovviamente debugger; in più anche un cross-assembler (il cross-assembler è quel assemblatore che funziona su un processore ma genera codice per un altro, in questo caso 680x0 / PowerPC); per non parlare dello Storm Wizard giunto alla seconda versione, che permette di realizzare GUI in maniera interattiva da parte dell'utente. Ma i progetti di questa grande ditta non si limitano alla sola programmazione, infatti sono stati prodotti anche ArtEffect, un programma per l'elaborazione di immagini, DrawStudio un cad tipo CorelDraw, e Haage, pressato dalle nostre domande, ci ha rivelato che non si fermano qui ma proseguiranno verso altre branchie del software come word-processor e desktop-publishing. In un momento come questo, avere ancora una ditta che sviluppa e punta tanto per Amiga è confortante.

Marras è "tornado"

L'ultimo intervento del convegno è stato tenuto da Massimiliano Marras che ha presentato un suo programma realizzato in 4 anni: Tornado 3D; Tornado 3D è un programma di modellazione e animazione 3D dalle caratteristiche veramente interessanti; infatti l'editor di animazione è velocissimo e riesce a mantenere quasi il real-time fino al rendering in phong con ombre ed altri piccoli effetti (questo però con 68060); l'utilizzo è molto semplice e quindi la modellazione ed animazione risulta molto facile e pratica; nota dolente del programma è che non propone un rendering di alto livello in Ray Tracing, per la produzione di alta qualità, ma già il rendering che offre è molto veloce ed abbastanza efficace. Il prezzo del programma dovrebbe aggirarsi intorno alle sole 400000 e sarà presto disponibile; noi naturalmente aspettiamo una versione definitiva (dovrebbe essere pronta in poco tempo) per un'accurata recensione. Alla fine della giornata chi ha voluto rimanere ha potuto usufruire di un altro pasto presso la mensa (dietro previo pagamento naturalmente), per poi tornare a casa o in albergo per coloro che sono venuti da lontano. Vorremmo qui come al solito ringraziare tutti gli organizzatori per il loro lavoro svolto anche quest'anno e per il loro tentativo di lancio del convegno; naturalmente hanno manifestato la volontà di cambiare e non essere solo Amiga, ma questa è una scelta più che condivisibile; arriva sempre il momento in cui ci si autocritica, ci si rende conto delle azioni positive e degli errori commessi; quindi avviene una modifica inevitabile per maturare e migliorare al seguito dei tempi; noi naturalmente non possiamo che condividere tali scelte.


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